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Verso l’annata agraria 2023/2024: le nuove sfide per la proprietà
di ANTONIO OLIVA
Anche quest’anno abbiamo assistito a diversi eventi meteorologici ed ambientali estremi: dalla siccità alle alluvioni, dallo scioglimento dei ghiacciai agli incendi di difficile controllo che hanno causato disastri notevoli all’ambiente ed al territorio. Sempre più i cambiamenti climatici condizionano le stagioni con eventi improvvisi e, a volte, anche non preventivabili. L’intero Pianeta è a rischio di sopravvivenza, non solo a seguito dei mutamenti del clima e dell’inquinamento, ma anche per l’utilizzo non sempre corretto e virtuoso delle risorse naturali. Aspetti questi che hanno determinato situazioni di grande pericolo per il territorio ed anche per le persone stesse.
Nel contempo l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile “Fame Zero” entro il 2030 rischia di non essere raggiunto a causa soprattutto della crescita dell’insicurezza alimentare nel mondo.
Un recente Rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) dal titolo “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” lancia l’allarme a livello globale: lo spettro della fame minaccia oltre 122 milioni di persone in più nel mondo rispetto al 2019, a causa sia della pandemia che del susseguirsi di shock climatici e dei conflitti in atto.
L’ONU spiega che, senza un cambio di rotta, l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile centrato sul porre fine alla fame entro il 2030 rischia di non essere raggiunto; nel 2022 infatti la fame ha colpito circa 735 milioni di persone.
In questo scenario il mondo rurale, attraverso la proprietà agricola, è chiamato a svolgere un ruolo molto importante per assicurare cibo sano e nutriente per porre fine alla fame nel mondo e per far fronte ai cambiamenti climatici nell’ottica di garantire un ambiente vivibile alle future generazioni.
Sicurezza alimentare e sicurezza ambientale devono rappresentare quindi i risvolti della stessa medaglia dove la terra rappresenta lo strumento essenziale per fornire prodotti alimentari sufficienti, di qualità e sostenibili.
Rivolgiamo quindi il nostro sguardo attento alle nuove sfide che si profilano per la proprietà agricola in un mondo che cambia e che ha bisogno di ritrovare un equilibrio il più possibile solido e duraturo nel tempo.
In particolare la nostra Organizzazione, che dal punto di vista sindacale rappresenta i proprietari concedenti la terra in affitto, dovrà guardare con molta attenzione ai cambiamenti in atto, sia a livello europeo, sia a livello nazionale. Per quanto riguarda l’Unione europea, occorre evidenziare che Bruxelles si è posta l’obiettivo ambizioso di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con un percorso già individuato e programmato.
Nell’ambito di questo obiettivo il mondo agricolo è chiamato a svolgere un ruolo centrale, come previsto dal Green Deal europeo con le strategie sulla Biodiversità e “Dal produttore al consumatore”, nonché dalla nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027. Molte misure poi che riguardano il mondo agricolo sono previste anche nell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), soprattutto per quanto riguarda le energie rinnovabili.
Occorre considerare inoltre che l’agricoltura italiana registra una situazione strutturale che vede la presenza di imprese che hanno diversificato l’offerta, dedicandosi ad altre attività remunerative connesse a quella agricola con, in primo piano, l’agriturismo, il contoterzismo, i servizi verdi e nuove attività per affrontare le sfide che si profilano all’orizzonte.
Occorrerà poi guardare alla ricerca scientifica con apertura e grande disponibilità, in quanto può rappresentare la soluzione a molte problematiche e criticità. Perché è proprio dalla scienza che possono scaturire nuovi elementi per contribuire a sviluppare un sistema agroalimentare all’avanguardia, in un ambiente curato e salvaguardato.
Come Proprietà Fondiaria dobbiamo riaffermare il ruolo centrale della terra nel mondo rurale, in un equilibrato rapporto di sostenibilità economica, ambientale e sociale. In particolare, la Proprietà Fondiaria deve saper cogliere le nuove opportunità che saranno affidate al mondo rurale nell’ambito, ad esempio, del Carbon Farming, delle Agroenergie, delle Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) ed altre tematiche frutto delle innovazioni in atto nella società moderna.
E intanto con l’11 novembre, ormai alle porte, inizia la nuova annata agraria e si procede alla stipula e sottoscrizione delle convenzioni di affittanza agraria in deroga alla normativa vigente ai sensi e per gli effetti dell’articolo 45 della legge 203/1982 sulle norme dei contratti agrari. Un lavoro non indifferente per la nostra Organizzazione, nella rappresentanza dei proprietari concedenti la terra in affitto, che ha permesso in questi anni l’esistenza di numerose imprese agricole efficienti che rappresentano una garanzia per la competitività del settore agricolo.
Senza dimenticare che l’affitto in agricoltura nel nostro Paese è in continua crescita: dagli ultimi dati Istat sul Censimento dell’agricoltura italiana nel 2020 emerge che la Superficie Agricola Utilizzata (Sau) in affitto rappresenta quasi il 50% della Sau complessiva a livello nazionale.
L’affitto si conferma quindi strategico per garantire alle aziende agricole del nostro Paese la possibilità di allargare la propria maglia aziendale e quindi di poter affrontare al meglio le nuove sfide che si profilano all’orizzonte.
Milano, 30 agosto 2023