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Verso la nuova annata agraria 2025-2026:
si riparte con i rinnovi contrattuali
di ANTONIO OLIVA
È ormai consuetudine che, dopo la pausa estiva, già con il mese di settembre le sedi provinciali della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria inizino ad esaminare gli aspetti relativi ai rapporti tra proprietari e conduttori nell’ambito dei contratti di affittanza agraria.
Con l’approssimarsi dell’11 novembre 2025, inizio della nuova annata agraria 2025-2026, è iniziata infatti la fase preparatoria, di assistenza e partecipazione, per procedere alla stipula e sottoscrizione delle convenzioni di affittanza agraria in deroga alla normativa vigente, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 45 della Legge 203/1982 sui contratti agrari.
Occorre ribadire che la nostra Organizzazione, che rappresenta i proprietari concedenti la terra in affitto, permette di rinnovare ogni anno migliaia di contratti d’affitto su tutto il territorio nazionale, in stretta collaborazione con le Associazioni agricole che rappresentano gli affittuari.
Le convenzioni di affittanza agraria, formalizzate ai sensi dell’articolo 45 della Legge 203/1982, sono infatti accordi tra proprietari ed affittuari, in deroga alla normativa vigente, che prevedono la fattiva assistenza e partecipazione delle Organizzazioni Professionali di categoria delle parti contraenti a livello provinciale: la parte affittuaria riceve il supporto della Associazione agricola alla quale aderisce, la parte proprietaria nel contempo si avvale della struttura provinciale della Proprietà Fondiaria alla quale è associata.
Le convenzioni di affittanza agraria in deroga alla legge rappresentano specifici accordi tra le parti che derivano dalle caratteristiche strutturali ed agronomiche del fondo agricolo, nell’ottica di sviluppare l’impresa agricola (affittuario) e di tutelare il patrimonio fondiario (proprietario), con l’obiettivo comune della valorizzazione del mondo rurale.
In tale contesto emerge l’importanza dell’assistenza delle rispettive Associazioni di categoria che intervengono fattivamente ed efficacemente nella formalizzazione di questi accordi, al fine di coniugare le aspettative della proprietà con le esigenze dell’impresa agricola.
Solo da un equilibrato rapporto tra proprietari ed affittuari possono infatti scaturire accordi di affittanza agraria moderni e di reciproca soddisfazione: un’impresa agricola efficiente e competitiva garantisce la gestione ottimale del fondo agricolo, in una dimensione di sostenibilità economica, ambientale e sociale.
Occorre poi evidenziare che nel nostro Paese l’affitto in agricoltura è in continua crescita, grazie anche alla possibilità di stipulare accordi di affittanza agraria in deroga alla normativa vigente: a livello nazionale la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) concessa in affitto è pari quasi al 50% della SAU complessiva.
Da ciò deriva che nel nostro Paese metà della superficie agricola è condotta direttamente e l’altra metà è gestita invece attraverso un contratto di affitto, che permette l’esistenza di numerose imprese agricole efficienti; realtà imprenditoriali che costituiscono una garanzia per la sicurezza alimentare a beneficio dell’intera collettività.
Ed è proprio la sicurezza alimentare che in questo momento storico rafforza la sua importanza nel fornire cibo sano, di qualità e sufficiente per nutrire una popolazione mondiale in continua crescita.
L’attuale quadro economico e geopolitico complesso e instabile, caratterizzato da guerre che infiammano a macchia di leopardo tutto il pianeta, insieme alle battaglie a livello commerciale per un predominio in campo economico, evidenziano la necessità di garantire, oggi più che mai, la sicurezza alimentare. Laddove infatti c’è insicurezza, malnutrizione e fame, il mondo è sconvolto da guerre cruente per la dominazione territoriale e la sopravvivenza, che bloccano il normale processo di sviluppo economico e sociale.
Un grido d’allarme è stato lanciato più volte dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), che denuncia la crescita della povertà a livello globale e la necessità di intervenire con adeguati strumenti, per promuovere il miglioramento della produttività a lungo termine e la sostenibilità del mondo agricolo.
Questioni queste collegate direttamente anche all’importante ruolo svolto dalla proprietà concedente la terra in affitto nell’ambito della sicurezza alimentare ed ambientale: due risvolti della stessa medaglia che trovano nella terra la loro massima espressione, in un rapporto equilibrato e moderno, anche in prospettiva futura.
Perché “la terra è speranza per l’umanità”, che va gestita con gratitudine e pratiche agricole sostenibili.
Da qui la strada maestra che può assicurare alle generazioni future un mondo vivibile, dove la terra ritorna centrale nella produzione di cibo, di energia pulita, di gestione virtuosa delle risorse naturali e di attività ricreative e culturali, che migliorano anche la qualità della vita.
E questo non è cosa di poco conto.
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