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Cereali: prezzi mondiali in calo
con produzione verso record
di ANTONIO OLIVA
L’indice dei prezzi mondiali delle materie prime alimentari è sceso a maggio 2025, in quanto i marcati cali delle quotazioni internazionali di mais e olio di palma hanno superato i prezzi storicamente elevati di burro e carne bovina.
Lo rende noto l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), precisando che l’Indice Fao dei prezzi alimentari, che monitora le variazioni mensili dei prezzi internazionali di una serie di prodotti alimentari scambiati a livello globale, ha registrato una media di 127,7 punti a maggio, in calo dello 0,8% rispetto ad aprile, ma è rimasto superiore del 6,0% rispetto all’anno precedente.
Secondo l’analisi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, l’Indice dei prezzi dei cereali è diminuito a maggio, scendendo dell’1,8% rispetto ad aprile e dell’8,2% rispetto al livello di maggio 2024. I prezzi globali del mais sono diminuiti drasticamente, a causa dei buoni raccolti e della robusta disponibilità in Argentina e Brasile e delle aspettative di un raccolto record negli Stati Uniti d’America. I prezzi mondiali del grano sono leggermente diminuiti a causa del miglioramento delle condizioni dei raccolti nell’emisfero settentrionale, mentre l’Indice Fao dei prezzi del riso è aumentato dell’1,4% a maggio.
In discesa del 3,7% i prezzi degli oli vegetali, con quotazioni in calo per tutti i principali oli. I prezzi internazionali dell’olio di palma sono diminuiti notevolmente, principalmente a causa dell’aumento stagionale della produzione e della disponibilità nel Sud-est asiatico.
I prezzi globali dell’olio di soia sono stati influenzati dall’aumento delle forniture in Sud America e dalla domanda contenuta di materie prime per biocarburanti.
I prezzi dell’olio di colza sono diminuiti grazie al miglioramento delle prospettive di approvvigionamento nell’Unione europea, mentre i prezzi dell’olio di girasole sono diminuiti a causa dell’indebolimento della domanda globale di importazioni e della ridotta competitività dei prezzi.
In flessione anche il prezzo dello zucchero, che è diminuito del 2,6% a maggio a causa delle preoccupazioni per le incerte prospettive economiche mondiali, per il possibile indebolimento della domanda da parte delle industrie di trasformazione delle bevande e degli alimenti e per le aspettative di una ripresa della produzione globale nella prossima stagione.
La carne registra un aumento dell’1,3% rispetto al livello rivisto di aprile, a seguito delle quotazioni più elevate per le carni ovine, suine e bovine, con queste ultime che hanno raggiunto un nuovo massimo storico. Al contrario, i prezzi della carne di pollame sono diminuiti, a causa delle quotazioni più basse in Brasile, dove il rilevamento di influenza aviaria ad alta patogenicità in un allevamento commerciale a metà maggio ha imposto divieti di importazione da parte di diversi importanti Paesi importatori, con conseguente surplus di offerta.
Per quanto riguarda i prodotti lattiero-caseari, l’Indice Fao cresce dello 0,8% a maggio, con una forte domanda dall’Asia che ha mantenuto i prezzi internazionali del burro ai massimi storici e ha stimolato l’aumento dei prezzi del formaggio e del latte intero in polvere.
La Fao ha anche pubblicato un nuovo “Bollettino sulla domanda e offerta di cereali”, che prevede una produzione cerealicola mondiale record di 2.911 milioni di tonnellate nel 2025, con un aumento del 2,1% rispetto al 2024.
L’utilizzo mondiale di cereali è previsto aumentare dello 0,8% nel 2025-2026, raggiungendo i 2.898 milioni di tonnellate. Si prevede inoltre che il consumo alimentare globale di cereali crescerà dello 0,9%, mentre l’uso di mangimi aumenterà dello 0,5%.
Con la produzione cerealicola che dovrebbe superare l’utilizzo, le scorte mondiali di cereali potrebbero aumentare dell’1,0% nel 2025-2026 raggiungendo gli 873,6 milioni di tonnellate, recuperando parzialmente dalla contrazione dell’anno precedente. Sulla base delle attuali previsioni, il rapporto tra stock e utilizzo a livello globale dei cereali dovrebbe rimanere sostanzialmente stabile al 29,8%.
Si prevede infine che il commercio globale di cereali rimbalzerà dell’1,9% nel 2025-2026 raggiungendo i 487,1 milioni di tonnellate, con una crescita del 3,8% del commercio di grano che dovrebbe compensare una contrazione dello 0,7% per il riso.
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