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PAC 2028-2034: le proposte dell’Ue
su risorse da assegnare e attuazione
di ANTONIO OLIVA
La Commissione europea ha diffuso di recente un documento che contiene le indicazioni e i dettagli della proposta sul budget 2028-2034 per l’agricoltura. Nel testo vengono affrontati sia gli aspetti economici sia gli aspetti relativi all’attuazione della Politica Agricola Comune (PAC) post-2027 nei diversi Stati membri dell’Ue.
Bruxelles sottolinea che il bilancio pluriennale dell’Ue darà forma a una PAC in linea con le esigenze degli agricoltori e delle zone rurali, con le seguenti garanzie: il sostegno al reddito degli agricoltori sarà garantito fino al 2034; tutti gli attuali strumenti politici della PAC saranno preservati; l’agricoltura e le zone rurali beneficeranno di varie opportunità di finanziamento e sinergie con altri settori d’intervento.
La proposta della Commissione relativa al Fondo di partenariato nazionale e regionale prevede risorse pari a 865 miliardi di euro; alla PAC, per il periodo 2028-2034, sono destinati circa 300 miliardi di euro, di cui 293,7 sono finalizzati a sostenere il reddito degli agricoltori e 6,3 a finanziare interventi in caso di turbative del mercato.
L’importo per il sostegno al reddito viene assegnato agli Stati membri in modo da garantire l’equità e la continuità del finanziamento del settore agricolo e delle zone rurali. A tal fine, è stata determinata per ciascun Stato membro la rispettiva quota della dotazione totale della PAC per l’anno 2027, che è l’ultimo anno dell’attuale Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027.
In tale contesto, all’Italia vengono assegnati circa 31 miliardi di euro.
Oltre a questo bilancio di base, gli Stati membri avranno accesso a maggiori fondi per sostenere le zone rurali e il settore agricolo.
L’Ue sostiene che gli attuali strumenti della PAC garantiranno un tenore di vita equo per la comunità agricola, alimenti a prezzi accessibili per i consumatori, mercati stabili e aree rurali dinamiche, contribuendo al contempo agli obiettivi ambientali e climatici, alla transizione verde, al ricambio generazionale e all’innovazione.
Nel documento si legge che il futuro bilancio, nella forma proposta, garantirà un sostegno stabile e prevedibile al reddito degli agricoltori e alle loro prospettive commerciali per tutto il prossimo periodo del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028-2034.
Oltre all’importo di 293,4 miliardi di euro, i piani di partenariato dispongono di 453 miliardi di euro per finanziare le priorità e gli obiettivi nazionali, regionali e settoriali.
Gli Stati membri possono utilizzare queste risorse per integrare le dotazioni minime della Politica Agricola Comune relative agli interventi di sostegno al reddito, nonché per altri interventi come l’innovazione e la condivisione delle conoscenze, la cooperazione locale, i programmi scolastici e le attività agricole nelle regioni ultraperiferiche.
Nel documento si precisa poi che lo strumento dell’Ue nell’ambito del Fondo di partenariato nazionale e regionale, che prevede una rete di sicurezza unitaria di 6,3 miliardi di euro nel periodo 2028-2034 per stabilizzare i mercati agricoli in caso di turbative del mercato, dovrebbe migliorare la protezione degli agricoltori in un contesto globale in evoluzione e rafforzare la resilienza dello stesso settore agricolo.
Inoltre, l’Ue prevede azioni quali la promozione dei prodotti agricoli, il sostegno alla raccolta di dati relativi all’agricoltura e alcuni interventi di assistenza tecnica.
La Commissione europea ricorda che tra il 2021 e il 2027 l’Ue si è posta l’obiettivo di rendere i pagamenti diretti agli agricoltori più equilibrati tra gli Stati membri: questo processo è chiamato convergenza esterna.
Nel nuovo piano di partenariato, ciò avverrà in due modi: nel calcolo del finanziamento totale dell’Ue di ciascun Paese, gli Stati che ricevono meno del 90% della media dell’Ue in pagamenti diretti otterranno ulteriori risorse.
Secondo Bruxelles, poi, fissando una quantità minima e massima per ettaro per il sostegno decrescente al reddito in base alla superficie, si garantirà che le differenze nell’aiuto medio per ettaro non divergano troppo tra i Paesi dell’Ue.
Il sostegno decrescente al reddito basato sulla superficie, il sostegno accoppiato al reddito, il sostegno ai piccoli agricoltori e il pagamento per il cotone saranno finanziati al 100% dall’Ue, con l’obiettivo di garantire condizioni di parità tra gli Stati membri.
Per tutti gli altri interventi di sostegno al reddito è richiesto un contributo nazionale obbligatorio pari ad almeno il 30% della spesa pubblica ammissibile.
L’estensione dell’obbligo di contributi nazionali a tutte le azioni agroambientali e climatiche, agli interventi settoriali e al programma destinato alle scuole comporterà un aumento della spesa pubblica complessiva per la PAC da parte dell’Ue e degli Stati membri.
Per la Commissione europea, l’esercizio di pianificazione congiunta per la PAC e altre politiche dovrebbe offrire agli Stati membri la possibilità di gestire al meglio le esigenze del settore a livello nazionale, regionale e locale.
Nel documento si legge poi che l’accesso ai servizi idrici risulta problematico in molte aree rurali e, per far fonte a queste criticità, vari filoni di finanziamento dell’Ue sostengono già gli investimenti nelle infrastrutture idriche in agricoltura. In futuro, una migliore pianificazione integrata dell’Ue migliorerà l’efficienza, ottimizzerà l’uso dei finanziamenti pubblici e aumenterà le sinergie tra gli investimenti.
Le iniziative nazionali possono utilizzare il dispositivo per la ripresa e la resilienza per finanziare la produzione di energia elettrica solare nelle aziende agricole, riducendo i costi di produzione per gli agricoltori. Allo stesso modo, i progetti del Fondo per l’innovazione hanno contribuito alla creazione di impianti innovativi di biometano utilizzando gli scarti agroalimentari locali, fornendo agli agricoltori una opportunità di integrazione del reddito.
Molte zone rurali, in particolare quelle in calo demografico, si trovano ad affrontare sfide a causa dell’insufficienza delle infrastrutture e dei servizi di supporto all’istruzione: questo può rappresentare un freno per le giovani generazioni e le loro famiglie. Diversi fondi e programmi dell’Ue sostengono attualmente l’istruzione e la formazione nelle zone rurali e nelle zone interne. In futuro, il fondo semplificato e l’approccio di programmazione faciliteranno lo sviluppo delle competenze e delle infrastrutture sociali, consentendo sinergie più facili e mirate tra l’Ue e i finanziamenti nazionali.
Inoltre, il modo rurale potrà beneficiare del Fondo europeo per la competitività e del programma Orizzonte Europa, con una disponibilità di circa 40 miliardi di euro per promuovere la ricerca e l’innovazione, la competitività, la sostenibilità, la resilienza e l’equità dell’agricoltura.
Bruxelles propone infine un nuovo meccanismo di gestione dell’inflazione per l’intero bilancio pluriennale dell’Ue, al fine di evitare che un’inflazione elevata e imprevista incida sulla capacità dell’Ue di finanziare e realizzare i suoi obiettivi.
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